Incarichi consentiti a soggetti in quiescenza 2023

Gli incarichi consentiti a soggetti in quiescenza nel 2023 sono una tematica di grande rilevanza per tutti coloro che si avviano verso la pensione. Infatti, con lapprovazione della legge di bilancio 2022, sono state introdotte alcune importanti novità riguardanti la possibilità per i pensionati di svolgere attività lavorativa. In primo luogo, è bene chiarire cosa si intende per "soggetti in quiescenza".

Si tratta di coloro che hanno raggiunto letà pensionabile e hanno quindi deciso di interrompere la propria attività lavorativa per godere della pensione. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, la pensione non è sufficiente a garantire unadeguata stabilità economica e molte persone desiderano continuare a lavorare anche dopo il pensionamento. Proprio per questo motivo, la legge di bilancio 2022 ha previsto la possibilità per i pensionati di svolgere incarichi retribuiti, a determinate condizioni. Vediamo nel dettaglio quali sono questi incarichi e quali sono le novità introdotte dalla legge.

Incarichi di consulenza e di collaborazione. Uno dei principali cambiamenti introdotti riguarda gli incarichi di consulenza e di collaborazione.

Prima dellapprovazione della legge di bilancio 2022, i pensionati potevano svolgere solo attività di tipo occasionale e non continuativa, con un limite massimo di 5.000 euro annui di compensi percepiti.

Oltre tale importo, il pensionato rischiava di perdere lintera pensione.

Con la nuova legge, invece, è stato introdotto un tetto massimo di 35.000 euro annui di compensi percepiti per gli incarichi di consulenza e di collaborazione.

Inoltre, è stata eliminata la limitazione della durata massima dellincarico, che prima era di 6 mesi e ora non esiste più.

Incarichi di amministratore o di dirigente.

Unaltra importante novità riguarda gli incarichi di amministratore o di dirigente di società, enti o associazioni.

Prima della legge di bilancio 2022, i pensionati potevano svolgere tali incarichi solo se non avevano un rapporto di lavoro subordinato in corso.

Inoltre, il compenso percepito non poteva superare il 50% del valore della pensione. Con la nuova legge.